Divinità: Brighid, la Fanciulla, la Dea della
Primavera, il Giovane Signore, Pan
Erbe: basilico, alloro, mirra, bucaneve
Pietre: quarzo, opale, pietra di luna,
avventurina, eliotropo
Candele: rosse, bianche
Incensi: alloro, mirra
Cibi rituali: latticini, cibi piccanti, curry, vini spezzati
“Quando vien la
Candelora
de l’inverno semo
fora
ma se piove o tira
il vento
de l’inverno semo
dentro.”
Se nel giorno di Candelora si avrà bel tempo, l’inverno
durerà ancora varie settimane. Se a Candelora il tempo è brutto, la primavera
sta arrivando.
Imbolc, che
letteralmente significa “in latte”, corrispondeva al periodo in cui iniziava la
produzione di latte, allora indispensabile per l’economia. Infatti, durante i
rituali era consuetudine versare del latte a terra come offerta per propiziare
il ritorno della fertilità e la generosità della Madre Terra.
La luce nata dal Solstizio d’inverno inizia a
manifestarsi e le giornate continuano ad allungarsi, riportando tutto alla
vita. Si celebra il risveglio della
Natura e della Dea che, dopo il sonno invernale, sono pronte a rigenerarsi,
mentre il Dio è un fanciullo forte e vigoroso, dal potere in continua
evoluzione.
Questo è un momento di purificazione e rinnovamento,
in cui si festeggiano la luce e la fertilità. Essendo una delle quattro feste
del fuoco, si accendono i falò, in quanto il fuoco simboleggia l’illuminazione
e la purificazione.
La tradizione vuole che si accendano le luci per onorare
il Dio rinato, che si preparino saponi e candele da usare durante l’anno e che
si pulisca casa per mandare via tutto il buio invernale.
Imbolc è una festa
dove si onora il principio femminile
della Natura, ma anche l’infanzia
vista come l’inizio di ogni cosa. E’ un periodo di nuova vita, dove dobbiamo
lasciare alle spalle ciò che non va e guardare il futuro con fiducia e
ottimismo.
E’ tempo di
rigenerarsi e di iniziare a costruire il nostro futuro. I semi si muovono nel terreno e la primavera sta per fare
la sua comparsa, donandoci potenzialità per crescere e dare nuova creatività
alla nostra vita. Imbolc ci può dare la forza per raccogliere le nostre energie
e preparare il nostro cammino, purificandoci e iniziando a camminare verso il
futuro.
LA DEA BRIGHID
Divinità celebrata durante Imbolc è Brighid, la triplice dea del fuoco. Figlia del dio Dagda, era
partona di fabbri, poeti e guaritori. A Lei erano sacri la ruota del filatoio,
che come la ruota dell’anno intesse le nostre vite, la coppa, grembo da cui
nascono tutte le cose, e lo specchio, strumento di divinazione che simboleggia
l’immagine dell’Altro Mondo.
“Sono Colei che è la madre
naturale di tutte le cose,
maestra e governatrice di
tutti gli elementi,
la progenie iniziale dei
mondi
e il capo dei poteri divini.
Regina di tutti coloro che
sono nell'aldilà,
la più importante di
coloro che abitano sopra,
manifestazione da sola
e sotto una sola forma
di tutti gli Dei e di
tutte le Dee.
Io sono Brighid.”
Anticamente, durante Imbolc le donne si radunavano nelle
case per fabbricare un’immagine della Dea, vestita di bianco e con un cristallo
sul cuore. In Scozia, invece, le donne vestivano un fascio di spighe con abiti
femminili, lo adagiavano come fosse un letto, con accanto un bastone, e, dopo
aver dato il benvenuto alla Dea, lasciavano bruciare candele tutta la notte. Se
la mattina dopo il bastone lasciava la sua impronta sulle ceneri del focolare,
si prospettava un anno di prosperità. In Irlanda si preparavano rametti a croce
con braccia uguali, racchiusi in un cerchio come la ruota solare. Il giorno di
Imbolc venivano bruciate le croci preparate l’anno precedente.
Accendete una candela
bianca mentre dite “Accendo il fuoco di Brighid per illuminare il mio cammino”.
Poi sedetevi in posizione comoda e meditate sul significato di questa festa:
·
la
purificazione
·
l’abbandonare
gli aspetti della nostra vita che non ci piacciono più
·
il guardare
al futuro per introdurre le cose nuove che vogliamo nella nostra vita
Poi, prendete la
candela e portatela in tutte le stanze della casa, girando in senso orario.
Alla fine spegnete la candela e dite “Il fuoco di Brighid ora vive in me”.
Visualizzate la
fiamma della candela che brucia dentro di voi, cacciando via tutta l’oscurità
dal vostro corpo. La fiamma di Brighid vi avvolgerà, donandovi luce, serenità e
libertà.
CURIOSITA':
Brighid fu cristianizzata come Santa Bridget, o Brigida, e ritenuta levatrice o madre adottiva di
Gesù. Si dice avesse il dono di moltiplicare cibi e bevande per poter nutrire i
poveri.
A Lei fu consacrato il monastero di Kildare, dove diciannove monache mantenevano acceso un fuoco in Suo
onore. Geraldo di Cambria, nel dodicesimo secolo, ricorda come il fuoco
continuò a bruciare dalla fondazione del santuario, nel sesto secolo, fino al
regno di Enrico VIII, quando la riforma protestante vi pose fine.
Il Libro di Lisrnore, antico codice
irlandese, narra che a Roma i ragazzi usavano giocare con un gioco da tavolo
in cui una vecchia megera liberava un drago, mentre una giovane fanciulla
lasciava libero un agnello che sconfiggeva il drago. La megera allora scagliava
un leone contro la fanciulla, la quale però provocava a sua volta una grandine
che abbatteva il leone. La megera rappresentava la Vecchia Dea dell’Inverno,
sconfitta dalla Giovane Dea della Primavera. L’agnello è un altro simbolo del
periodo di Imbolc.
I Carmina Gadelica, raccolta di miti,
proverbi e poemi gaelici di Scozia, raccolti e trascritti alla fine dell’800
dallo scozzese Alexander Carmichael, riporta la seguente filastrocca:
“La mattina del Giorno di Bride
il serpente uscirà
fuori dalla tana.
Non molesterò il
serpente
né il serpente
molesterà me”
Il serpente è uno degli animali totemici
di Brighid. Come il drago, è simbolo dello spirito della terra e delle forze
naturali di crescita, decadimento e rinnovamento. Nel giorno di Bride il
serpente si risveglia dal suo sonno invernale, annunciando la fine della brutta
stagione. Come la Dea, con il mutare della sua pelle, rappresenta il
rinnovamento della Natura.
La pianta sacra di
Imbolc è il bucaneve. E’ il primo
fiore dell’anno a sbocciare e il suo colore bianco ricorda allo stesso tempo la
purezza della Giovane Dea e il latte che nutre gli agnelli.
LUPERCALI
Anticamente, i
sacerdoti di Fauno, chiamati luperci, correvano per le strade vestiti solo con
pelle di capra e una frusta, con la quale colpivano le giovani spose per
propiziare fertilità.
Inizialmente si
festeggiava il 15 febbraio, festa del dio Fauno, simbolo di forza maschile,
vitale e fecondante come Cernunnus, e della dea Giunone, moglie e madre per
eccellenza e, come Brighid, simbolo di Natura e fertilità.
Per combattere queste
usanze, la Chiesa istituì processioni e benedizioni con le candele nel giorno
del 2 febbraio, dandogli il nome di Calendora. Questo però non modificò il
significato autentico della festa, ancora profondamente incarnato nella Natura
e nello spirito umano. L’idea della purificazione permane, come l’usanza di
bruciare le decorazioni vegetali natalizie a Calendora per evitare che i
folletti restino nascosti a infestare le case.
Quindi, per
riassumere:
·
Mangiare
leggero per purificare il nostro corpo
·
Pulire casa
bruciando incensi per eliminare le negatività del passato e spazzando da est
verso ovest
·
Meditare per
liberare la mente dai cattivi pensieri
·
Accendere
candele in onore di Brighid
·
Portare a
termine gli obbiettivi
·
Provare la
divinazione con l’acqua
·
Accogliere i
cambiamenti
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