lunedì 25 febbraio 2013

IMBOLC, festa della Luna crescente, 31 gennaio - 2 febbraio


Divinità: Brighid, la Fanciulla, la Dea della Primavera, il Giovane Signore, Pan
Erbe: basilico, alloro, mirra, bucaneve
Pietre: quarzo, opale, pietra di luna, avventurina, eliotropo
Candele: rosse, bianche
Incensi: alloro, mirra
Cibi rituali: latticini, cibi piccanti, curry, vini spezzati

“Quando vien la Candelora
de l’inverno semo fora
ma se piove o tira il vento
de l’inverno semo dentro.”

Se nel giorno di Candelora si avrà bel tempo, l’inverno durerà ancora varie settimane. Se a Candelora il tempo è brutto, la primavera sta arrivando.


Imbolc, che letteralmente significa “in latte”, corrispondeva al periodo in cui iniziava la produzione di latte, allora indispensabile per l’economia. Infatti, durante i rituali era consuetudine versare del latte a terra come offerta per propiziare il ritorno della fertilità e la generosità della Madre Terra.
La luce nata dal Solstizio d’inverno inizia a manifestarsi e le giornate continuano ad allungarsi, riportando tutto alla vita. Si celebra il risveglio della Natura e della Dea che, dopo il sonno invernale, sono pronte a rigenerarsi, mentre il Dio è un fanciullo forte e vigoroso, dal potere in continua evoluzione.

Questo è un momento di purificazione e rinnovamento, in cui si festeggiano la luce e la fertilità. Essendo una delle quattro feste del fuoco, si accendono i falò, in quanto il fuoco simboleggia l’illuminazione e la purificazione.
La tradizione vuole che si accendano le luci per onorare il Dio rinato, che si preparino saponi e candele da usare durante l’anno e che si pulisca casa per mandare via tutto il buio invernale.

Imbolc è una festa dove si onora il principio femmini­le della Natura, ma anche l’infanzia vista come l’inizio di ogni cosa. E’ un periodo di nuova vita, dove dobbiamo lasciare alle spalle ciò che non va e guardare il futuro con fiducia e ottimismo.
E’ tempo di rigenerarsi e di iniziare a costruire il nostro futuro. I semi si muovono nel terreno e la primavera sta per fare la sua comparsa, donandoci potenzialità per crescere e dare nuova creatività alla nostra vita. Imbolc ci può dare la forza per raccogliere le nostre energie e preparare il nostro cammino, purificandoci e iniziando a camminare verso il futuro.


LA DEA BRIGHID

Divinità celebrata durante Imbolc è Brighid, la triplice dea del fuoco. Figlia del dio Dagda, era partona di fabbri, poeti e guaritori. A Lei erano sacri la ruota del filatoio, che come la ruota dell’anno intesse le nostre vite, la coppa, grembo da cui nascono tutte le cose, e lo specchio, strumento di divinazione che simboleggia l’immagine dell’Altro Mondo.

“Sono Colei che è la madre naturale di tutte le cose,
maestra e governatrice di tutti gli elementi,
la progenie iniziale dei mondi
e il capo dei poteri divini.
Regina di tutti coloro che sono nell'aldilà,
la più importante di coloro che abitano sopra,
manifestazione da sola
e sotto una sola forma
di tutti gli Dei e di tutte le Dee.
Io sono Brighid.”

Anticamente, durante Imbolc le donne si radunavano nelle case per fabbricare un’immagine della Dea, vestita di bianco e con un cristallo sul cuore. In Scozia, invece, le donne vestivano un fascio di spighe con abiti femminili, lo adagiavano come fosse un letto, con accanto un bastone, e, dopo aver dato il benvenuto alla Dea, lasciavano bruciare candele tutta la notte. Se la mattina dopo il bastone lasciava la sua impronta sulle ceneri del focolare, si prospettava un anno di prosperità. In Irlanda si preparavano rametti a croce con braccia uguali, racchiusi in un cerchio come la ruota solare. Il giorno di Imbolc venivano bruciate le croci preparate l’anno precedente.


Accendete una candela bianca mentre dite “Accendo il fuoco di Brighid per illuminare il mio cammino”. Poi sedetevi in posizione comoda e meditate sul significato di questa festa:

·    la purificazione
·    l’abbandonare gli aspetti della nostra vita che non ci piacciono più
·    il guardare al futuro per introdurre le cose nuove che vogliamo nella nostra vita

Poi, prendete la candela e portatela in tutte le stanze della casa, girando in senso orario. Alla fine spegnete la candela e dite “Il fuoco di Brighid ora vive in me”.
Visualizzate la fiamma della candela che brucia dentro di voi, cacciando via tutta l’oscurità dal vostro corpo. La fiamma di Brighid vi avvolgerà, donandovi luce, serenità e libertà.



CURIOSITA':

Brighid fu cristianizzata come Santa Bridget, o Brigida, e ritenuta levatrice o madre adottiva di Gesù. Si dice avesse il dono di moltiplicare cibi e bevande per poter nutrire i poveri.
A Lei fu consacrato il monastero di Kildare, dove diciannove monache mantenevano acceso un fuoco in Suo onore. Geraldo di Cambria, nel dodicesimo secolo, ricorda come il fuoco continuò a bruciare dalla fondazione del santuario, nel sesto secolo, fino al regno di Enrico VIII, quando la riforma protestante vi pose fine.

Il Libro di Lisrnore, antico codice irlandese, narra che a Roma i ragazzi usava­no giocare con un gioco da tavolo in cui una vecchia mege­ra liberava un drago, mentre una giovane fanciulla lasciava libero un agnello che sconfiggeva il drago. La megera allora scagliava un leone contro la fan­ciulla, la quale però provocava a sua volta una grandine che abbatteva il leone. La megera rappresentava la Vecchia Dea dell’Inverno, sconfitta dalla Giovane Dea della Primavera. L’agnello è un altro simbolo del periodo di Imbolc.

I Carmina Gadelica, raccolta di miti, proverbi e poemi gaelici di Scozia, raccolti e trascritti alla fine dell’800 dallo scozzese Alexander Carmichael, riporta la seguente filastrocca:

“La mattina del Giorno di Bride
il serpente uscirà fuori dalla tana.
Non molesterò il serpente
né il serpente molesterà me”

Il serpente è uno degli animali totemici di Brighid. Come il drago, è simbolo dello spirito della terra e delle forze naturali di crescita, decadimento e rinnovamento. Nel giorno di Bride il serpente si risveglia dal suo sonno invernale, annunciando la fine della brutta stagione. Come la Dea, con il mutare della sua pelle, rappresenta il rinnovamento della Natura.

La pianta sacra di Imbolc è il bucaneve. E’ il primo fiore dell’anno a sbocciare e il suo colore bianco ricorda allo stesso tempo la purezza della Giovane Dea e il latte che nutre gli agnelli.


LUPERCALI

Anticamente, i sacerdoti di Fauno, chiamati luperci, correvano per le strade vestiti solo con pelle di capra e una frusta, con la quale colpivano le giovani spose per propiziare fertilità.
Inizialmente si festeggiava il 15 febbraio, festa del dio Fauno, simbolo di forza maschile, vitale e fecondante come Cernunnus, e della dea Giunone, moglie e madre per eccellenza e, come Brighid, simbolo di Natura e fertilità.
Per combattere queste usanze, la Chiesa istituì processioni e benedizioni con le candele nel giorno del 2 febbraio, dandogli il nome di Calendora. Questo però non modificò il significato autentico della festa, ancora profondamente incarnato nella Natura e nello spirito umano. L’idea della purificazione permane, come l’usanza di bruciare le decorazioni vegetali natalizie a Calendora per evitare che i folletti restino nascosti a infestare le case.


Quindi, per riassumere:

·    Mangiare leggero per purificare il nostro corpo
·    Pulire casa bruciando incensi per eliminare le negatività del passato e spazzando da est verso ovest
·    Meditare per liberare la mente dai cattivi pensieri
·    Accendere candele in onore di Brighid
·    Portare a termine gli obbiettivi
·    Provare la divinazione con l’acqua
·    Accogliere i cambiamenti

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