L’Equinozio
segna un giorno sacro, in cui la luce e le tenebre sono in perfetto equilibrio. La vita nasce dalla Grande
Madre e ricompare sulla terra in tutta la sua magnificenza.
Questo è il tempo gioioso e dei semi. Le catene
invernali si sono spezzate e la vita esplode attraverso la fertilità della
Natura.
Luce e buio si equivalgono e l’armonia prende il
sopravvento nell’equilibrio degli elementi, suggerendoci di guardare dentro di
noi e riempire il vuoto che c’è.
I druidi
chiamavano l’Equinozio di primavera con il nome di Alban Eiler, “Luce della
Terra”. Era un momento propizio per rituali e cerimonie sacre in quanto
considerato l’inizio dell’anno astronomico.
E’ tempo di uscire all’aria aperta, di fare movimento, di andare per
prati e per boschi. Gli Equinozi sono un periodo di equilibrio ma anche di
instabilità e nervosismo. Lavorare la terra e fare attività fisica aiuta a
superare l’irrequietezza, ma anche fare progetti e iniziare nuovi hobbies. Si usava
seminare una nocciola davanti alla propria abitazione. Se germogliava entro
Lughnasad si considerava un ottimo auspicio per la nascita di figli sani e
robusti.
Nella tradizione druidica,
l’Equinozio primaverile è chiamato Alban Eiler, “Luce della Terra”. Il Sole si
trova sopra l’equatore celeste, la zona astronomica chiamata “Terra emersa” e
contrapposta alle “Acque inferiori”, cioè la zona sotto tale fascia.
Astrologicamente corrisponde al “punto zero”, dal quale tutto trae origine con
il segno zodiacale dell’Ariete, forza che determina la nascita e lo sviluppo di
ogni movimento. Inoltre, ogni era zodiacale viene chiamata con il nome della
costellazione in cui cade il punto equinoziale.
Astiriah
Accendete candele gialle e verdi e piantate semi di piantine per dare il
benvenuto alla giovane Dea e al giovane Dio. Bevete vino e mangiate dolci,
lasciando una parte alla terra come offerta per benedire il vostro anno.
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